L’indagine Codacons rivela un aumento ingiustificato delle tariffe Rc auto in Italia, con Napoli al vertice delle città più costose.
Negli ultimi anni, le tariffe Rc auto in Italia hanno subito un costante e significativo aumento, con effetti particolarmente pesanti su alcune regioni del Paese. Secondo una recente indagine condotta dal Codacons, l’aumento complessivo delle polizze assicurative ha raggiunto quota 1,65 miliardi di euro, un vero e proprio salasso per gli automobilisti italiani. Tra le città più colpite, Napoli si conferma ancora una volta la più cara, con un premio medio che ha toccato i 583 euro.
Aumenti ingiustificati: un peso per gli automobilisti
L’analisi del Codacons evidenzia come l’incremento delle tariffe Rc auto sia stato particolarmente marcato a partire dalla seconda metà del 2022. Infatti, il premio medio è passato dai 353 euro di gennaio 2022 ai 403 euro di giugno 2024, registrando un incremento del 14,1% in soli due anni. Questo aumento, giudicato come “ingiustificato” dall’associazione dei consumatori, rappresenta un duro colpo per molte famiglie italiane già alle prese con altre spese crescenti.
La situazione appare ancora più critica se si analizzano i dati su base territoriale. Napoli, con il suo premio medio di 583 euro, detiene il primato di città più cara d’Italia per quanto riguarda l’Rc auto. A seguire, Prato con 574 euro e Caserta con 517 euro. Le province della Toscana sono particolarmente penalizzate, con ben sei città nella top ten delle più costose. Prato si piazza al secondo posto, seguita da Pistoia, Firenze, Massa-Carrara, Lucca e Pisa, tutte con premi superiori ai 460 euro.
Differenze territoriali: nord vs sud
Nonostante il generale aumento delle tariffe, esistono forti differenze territoriali in Italia. Mentre Napoli e altre città del Sud e del Centro si confermano ai vertici della classifica delle più costose, alcune città del Sud e delle isole offrono tariffe decisamente più contenute. Enna, ad esempio, è la città più economica con un premio medio di 290 euro, seguita da Potenza (301 euro) e Oristano (306 euro). Queste cifre evidenziano un divario significativo tra le diverse aree del Paese, che spesso non trova giustificazione nelle effettive condizioni del traffico o dei rischi assicurativi.